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Periodi sensibili e pubertà nel Boxer
(Arturo Spada, delegato nazionale al settore Lavoro  del B.C.I.)

Tutti noi amiamo vedere e possedere un cucciolo, ma questo ci deve far pensare e porre alcune domande. Partiamo dal presupposto che noi vogliamo un Boxer. La prima domanda da farsi è: "dove lo prendiamo"? Scartiamo a priori i commercianti di cani. Allevatore, privato o privato appassionato intenditore della razza? Giustamente dovremmo scegliere il primo, l’allevatore, ma spesso per motivi economici ci rivolgiamo al secondo, il privato che volutamente o per sbaglio ha accoppiato i suoi cani.
Chi vuole allevare un cane deve partire da regole ferree: salute, carattere, morfologia. Non si può allevare senza valutare questi presupposti, ma purtroppo anche in Italia ci sono ancora persone che non prendono in considerazione questi tre valori, per un Boxer che presenta problemi in uno di questi, va valutata la persona alla quale lo si affida.  Allora, se decido di prendere un Boxer (o qualsiasi razza in generale) mi rivolgo all’allevatore o privato appassionato di razza.
La parte morfologica si sa, ognuno sa cos’è o come dovrebbe essere un Boxer e non voglio entrare nel merito. La salute va valutata a 360 gradi: cuore, spondilosi, displasia, problemi di denti, entropion all’occhio, ma nessuno guarda il naso, che deve avere narici ben aperte e, non da ultimo la salute mentale. Proprio qui, come responsabile al Lavoro, mi voglio soffermare. Prima di tutto bisogna valutare la parte genetica del carattere, dove le caratteristiche di razza devono essere ben presenti.
Tutti pensano di possedere i Boxer migliori. Tutti dicono che le loro linee di sangue sono linee giuste, ma ho visto tanti Boxer in questi 40 anni, e posso affermare che gli allevatori che valutano il carattere sono veramente pochi! Il carattere è formato da tante sfaccettature, ma l’etogramma del cane è uno e dobbiamo ben valutarlo prima di ogni accoppiamento. Giustamente ognuno opera come meglio crede, o dove ci guadagna di più.
Partiamo da una cucciolata media figlia di cani sani dal punto di vista morfologico e caratteriale, valutiamo l’ambiente: il cucciolo deve nascere in un posto tranquillo e man mano che cresce l’ambiente deve arricchirsi di stimoli, tutti i cuccioli devono vivere in un ambiente iper-stimolato, abbiamo visto che ambienti ipo-stimolati portano a carenze caratteriali. Qui è l’allevatore, o il privato amante della razza, che deve intervenire creando un luogo dove i cuccioli possano apprendere cose nuove.
Tutti i giorni far fare ai cuccioli più conoscenze possibili, giochi, bambini, persone adulte; più esperienze hanno in questo periodo, migliore è l’imprinting o l’impressione, perciò fate in modo che abbiano più conoscenze positive possibili, arricchiscono il loro bagaglio fenotipico, sviluppare la pulsione al gioco e alla preda è fondamentale.

Definiamo il tutto con il termine tecnico “ontogenesi” ossia “nascita e sviluppo”, sta poi al proprietario del cucciolo continuare e sviluppare il lavoro di esperienze che ha già impostato l’allevatore. Io non voglio parlare dei periodi sensibili: periodo neonatale o vegetativo (14 giorni, 1-2 settimane), periodo di transizione (14-21 giorni, 2-3 settimane), periodo di socializzazione (4-10 settimane), perché di tutto ciò si è parlato e scritto in tutte le maniere.
Abbiamo notato che nello sviluppo comportamentale del Boxer ci sono delle caratteristiche diverse dagli altri cani e che nella maggioranza manifestano buona socializzazione con l’ambiente, ma scarsa con gli altri cani soprattutto di razze differenti. Qui subentrano i tratti della razza: il Boxer ha un altro atteggiamento nel proporsi ai suoi simili, perciò fin da cucciolo, è consigliabile fargli conoscere i modi di giocare delle altre razze.
La sua irruenza destabilizza gli altri cani. Il suo comportamento da bullo non viene subito capito. Appena si porta a casa il cucciolo è importante prendere un periodo per stare con lui: non possiamo tralasciare questo momento, dobbiamo lasciargli i tempi giusti per conoscere l’ambiente in cui vivrà, le persone e soprattutto gli altri animali con cui dovrà convivere.
Fin dall’inizio dovranno esserci delle regole: tempi per mangiare, giocare, riposare, spazi in cui praticare le attività, ma soprattutto dare al cucciolo momenti di relax e di sfogo. Il gioco per un Boxer è più importante del cibo, per cui se si vuole avere un cane equilibrato e rilassato è importante farlo giocare. Il nostro amico nasce e muore giocando, quando non è così, allora non è un Boxer.
Inizialmente al cucciolo insegneremo degli esercizi con il cibo, lui proverà a non eseguirli perché nella sua logica canina non è scritto che li debba fare. Ciò non ha importanza, noi dovremo farglielo capire con calma, coerenza e fermezza. Ci metterà alla prova, ma noi non ci faremo conquistare da quel bel faccino, da quegli occhietti vispi e da tutti quei buffi comportamenti di invito al gioco tipici della nostra razza.
Coerenti e fermi nel nostro comportamento, perché ne va del nostro processo di gerarchizzazione, soprattutto con una razza come la nostra che è nata per combattere e ribellarsi. Tanto più il nostro cucciolo possiede le caratteristiche di razza sviluppate, tanto più sarà dura inquadrarle nell’ambito sociale. La tempra psichica e fisica è rilevante nel nostro Boxer, così come la socialità, il gioco, la preda ed il temperamento, ma non dovrà mai esserci aggressività.
Durante la fase di crescita ci saranno molti momenti in cui proverà a diventare il nostro capobranco: non vorrà ascoltare i comandi, proverà a gestire lui gli spazi, il mangiare e i giochi, ma non dovremo mai permettergli queste libertà. Ne va del suo equilibrio e soprattutto del suo modo di essere. Potrebbe diventare aggressivo con persone e cani o non obbedire più ai vostri comandi e soprattutto non tornerà più al richiamo. Problema che riscontro tutti i giorni nel mio lavoro con quei Boxer che prendono decisioni da soli. Tutti dovrebbero seguire dei corsi di educazione tenuti da persone esperte e qualificate. Si dovrebbe cominciare dal terzo o quarto mese per dare al cucciolo il tempo di apprendimento proprio nel periodo di socializzazione e nel momento in cui è più disponibile ad apprendere. Il cane deve conoscere il "sì" e il "no", il “posso” e il “non posso” e soprattutto i momenti di gioco e libertà e quelli di obbedienza. Ricordiamoci sempre di creare dei luoghi iper-stimolanti per loro.
Prestate attenzione a non abituare il vostro cucciolo a tante esperienze per poi chiuderlo in un ambiente ipo-stimolante. Perderà tante conoscenze, soprattutto nel rapporto con i suoi simili. L’apprendimento va sempre rinforzato positivamente; al contrario, i comportamenti non desiderati vanno subito inibiti con una negazione (un no) o con l’esecuzione di un comportamento alternativo.
L’allevatore dovrà prestare attenzione nell’inserire nel bagaglio di conoscenza del cucciolo il gioco-preda, dove si dovrà sviluppare la combattività, ma soprattutto impostare già delle regole come il “lascia”: “questo è tuo e questo è mio”, "si gioca ma si finisce".
Se sarete seguiti da professionisti competenti arriverete senza fatica a fare quelle piccole cose che si richiedono ad un Boxer per la riproduzione: ZTP e Selezione. Abbiamo parlato di obbedienza e gioco-preda ma l’esercizio che piace di più ad un cucciolo è annusare: l’unico vero comportamento atavico che ancora esiste nel cane è trovarsi il cibo con il proprio fiuto. E’ uno dei giochetti che in assoluto piace di più ai nostri cuccioli. Quante volte per la strada ci capita di togliere di bocca qualcosa al nostro lazzarone! Proviamo in alternativa a fargli mangiare il suo pasto a terra: facciamo un quadrato di un metro per un metro in un parco e mettiamo lì il suo pasto. In pochissimo tempo comprenderà il meccanismo e diventerà un buon cane da pista. Certo ci saranno altri meccanismi di sviluppo, ma “chi parte bene è a metà dell’opera”.
Spero di avervi fornito delle informazioni utili che possano dare anche chiarimenti in maniera semplice e per tutti. Un cucciolo e un bambino mi rubano sempre un sorriso!

(tratto da rivista "Boxer" 2/2020)

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